L’antico frantoio è presente in azienda a titolo monumentale. 

E’ un esempio di tecnologia olearia, tra le più antiche dell’Italia meridionale, costituito da 2 situazioni di molazze, la prima per l’ottenimento del mosto, la seconda per il rimacino delle sanze vergini. 

In origine era azionato dalla forza animale, poi, con l’avvento del motore a scoppio, durante la prima metà del ‘900, è stato introdotto un motore monocilindrico “a testa calda” alimentato a petrolio ed organizzato con un complesso sistema di cinghie, ingranaggi e frizioni che attivava sia le molazze, che una serie di presse idrauliche; per motivi tecnici, rimaneva sempre acceso, era avviato quando la campagna olearia iniziava, all’epoca in novembre, e veniva spento dopo l’ultima molitura che poteva avvenire, nei periodi di grande carica, in aprile.

All’interno del medesimo ambiente, in occasione della ristrutturazione del fabbricato, avvenuta nel 1991, sono state rinvenute, sotto la pavimentazione, 3 basi di torchio, in granito, perfettamente identiche al millimetro, realizzate in opera e risalenti al ‘700. 

E’ una storia antica: già da allora la famiglia Bevilacqua produceva olio dai propri uliveti.