ORIGINE
Il Vaccinium Mirtyllus, in Italia conosciuto come mirtillo nero, in inglese come bilberry o European blueberry, è una pianta della famiglia delle Ericaceae.
L’etimologia del nome pare essere molteplice: secondo alcuni, il nome deriverebbe dal latino Vaccinus, ossia ‘delle vacche’, in quanto pianta prediletta dei pascoli bovini. Secondo altri, invece, il termine sarebbe da associare al greco Ὑάκινθος, ossia giacinto, così associato per il suo colore tendenzialmente violaceo. Infine, un’altra teoria collegherebbe il termine a baccinium, diminutivo di bacca. Il nome bilberry, invece, ha origini dal termine scandinavo bollebar, che si traduce in ‘bacca scura/di colore scuro’.
DIFFUSIONE
Il mirtillo nero è prevalentemente diffuso in Eurasia, in particolare nella parte scandinava. In Svezia, ad esempio, tra il 17-21% del territorio – ricoperto da foreste – è possibile trovare piante di bilberry. Ancora, secondo le stime di Arctic Bilberry, in Finlandia ogni anno si attesta una media di 184.000 tonnellate di produzione, seppur non interamente raccolta. Islanda e Norvegia sono ulteriori Paesi con l’estensione più elevata di piante di mirtilli selvatici. Questo per via delle distese di foreste presenti nel territorio, le quali assieme al clima autoctono favoriscono una naturale crescita ed estensione delle piante di mirtillo. In Italia è possibile trovare il mirtillo selvatico nelle zone più montuose, quindi nelle zone delle Alpi e degli Appennini.
Generalmente questa bacca si trova in luoghi dal clima temperato o subartico, all’interno di boschi, foreste di conifere, prati e pascoli caratterizzati da un terreno dal pH acido. Normalmente è possibile trovare le piante di mirtillo in zone non esposte direttamente alla luce solare e abbastanza umide.
CARATTERISTICHE
La pianta del mirtillo selvatico si presenta come un arbusto caducifoglia e latifoglia, di altezza compresa tra i 10 e 60 cm. Al contrario del mirtillo gigante americano questa pianta tende ad avere un’espansione orizzontale anziché verticale, e forma un tappeto di arbusti nella zona di crescita.
Le foglie sono di colore verde, sono dentate e di forma ellittica affusolata. Queste tendono ad assumere un colore marrone/rossastro durante il periodo autunnale per poi cadere in inverno. La pianta fiorisce alla fine del periodo primaverile, a maggio, ed è pronta per la raccolta per l’intero periodo estivo, in particolare da luglio fino alle prime settimane di settembre. I frutti risultano al loro picco nelle settimane successive alla piena colorazione delle bacche.
A differenza del mirtillo americano, il mirtillo selvatico presenta alcune diversità anche a livello del frutto stesso. La bacca infatti si presenta di dimensioni minori, tra i 6-8 mm, con un peso massimo di 0,55 grammi (contro i 10-25 mm e 1,5 -2,5 grammi di peso di quello americano). La buccia esterna presenta un colore più scuro, quasi tendente al nero, e la polpa assume un colorito rossastro/violaceo per via della grande quantità di antociani presenti nel frutto.
SALUTE
Secondo diversi studi (Flavonoids: An overview. Journal of Nutritional Science), il mirtillo nero possiede elevate quantità di flavonoidi, componenti naturali che si trovano all’interno di piante, frutta e verdura. Sono noti per avere elevate proprietà benefiche, tra cui quelle antiossidanti, antinfiammatorie e antimutagene. Nello specifico, il mirtillo possiede elevati livelli di antociani. Oltre a possedere proprietà benefiche, gli antociani sono anche i responsabili per la colorazione scura del mirtillo.
Inoltre, il mirtillo nero contiene un basso numero di calorie, ma allo stesso tempo possiede elevati livelli di vitamina C, assieme a fibre e vitamina E, ed è ideale per diete a bassi contenuti di grassi.
Fonte: Italianberry